Linfodrenaggio Manuale Vodder

Il drenaggio linfatico manuale (LDM) prevede un massaggio manuale nel quale si applica una pressione leggera, con movimenti lenti e ritmici, in alcune zone del corpo in maniera tale da stimolare il drenaggio dei liquidi.

L’obiettivo del linfodrenaggio è quello di spostare il liquido da una zona gonfia e congestionata verso un luogo in cui il sistema linfatico funziona normalmente.
Il Linfodrenaggio Manuale Vodder, annoverato tra le tecniche di massaggio, se ne distingue nettamente per la specifica manualità che, correttamente esercitata, esplica il suo effetto a livello dei tessuti superficiali (cute e sottocute) e non sulla fascia muscolare.

Le varie manualità, esercitate con una o due mani, sui diversi distretti corporei, vengono eseguite in sequenze prossimo-distali che rispettano il decorso dei deflussi cutanei e sottocutanei o meglio epifasciali in direzione delle stazioni linfonodali di competenza di un determinato territorio linfatico.
Un parametro fondamentale è rappresentato dall’alternanza di pressione esercitata manualmente che, non superando i 30-40 mmHg, può variare sensibilmente a seconda dei vari distretti corporei o in presenza di edemi.
L’azione del LDM stimola un aumento della linfoangiomotricità, un drenaggio dell’interstizio favorendo spostamento di liquidi, di proteine e cellule immunitarie ed eliminazione di cataboliti e scorie varie a beneficio della circolazione tissutale.

La tecnica secondo il Dr. Vodder eseguita con movimenti armonici, lenti e ritmici al fine di rispettare i parametri fisiologici del deflusso linfatico e non indurre stimoli che possano provocare “spasmi dei vasi linfatici”, favorisce anche altri effetti, dimostrati scientificamente, quali simpaticolitico e antidolorifico.
Si ipotizza anche un effetto sul sistema immunitario con il conseguente aumento delle difese dell’organismo.

 

INDICAZIONI

  • Linfedemi primarie e secondari
  • Insufficienze venose (ulcere venose), vasculiti, claudicatio, flebostasi costituzionali, disturbi circolatori a carico del microcircolo, interventi di chirurgia vascolare (stripping, safenectomie)
  • Traumi articolari e muscolari, distorsioni, lesioni tendinee, legamentose, esiti di fratture, interventi di endoprotesi, sindrome algodistrofica di Sudek, colpi di frusta, artrosi, discopatie, lombosciatalgie, cervicalgie, sindrome da conflitto a carico dell’articolazione scapolo-omerale
  • Edemi post-chirurgici
  • Patologie reumatologiche, poliartriti, artrite reumatoide, morbo di Bechterew
  • Infiammazioni croniche delle vie respiratorie: sinusite, raffreddore cronico, bronchite cronica e asmatica, otite e tonsilliti ricorrenti ( bambini “linfatici”)
  • Acufeni, Labirintiti, Sindrome di Menière
  • Patologie a carico del tessuto connettivo (sclerodermia, LES – lupus erythematosus) e del pannicolo adiposo (Lipedemi, lipoedemi localizzati, edema ciclico idiopatico, PEFS, cellulite)
  • Patologie del SN centrale e periferico, commozione cerebrale, emicrania e cefalea, nevralgia del trigemino, paresi facciale, apoplessia, sclerosi multipla
  • Distonie neurovegetative (Stipsi, stress, sindrome premestruale)
  • In ambito dermatologico il Ldm trova indicazione in esiti cicatriziali post interventi di chirurgia plastica o estetica (liposuzione, lifting, blefaroplastica, rinoplastica, cheloidi, innesti e trapianti di cute), dermatiti, eczemi, acne rosacea e vulgaris.
  • Possibilità di effettuare un trattamento combinato con l’utilizzo del bendaggio compressivo multicomponente, raccomandato nella cura e gestione nel paziente con linfedema.

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