Bendaggio Funzionale
Col termine bendaggio funzionale identifichiamo l’applicazione di tessuto adesivo, elastico o rigido, che supporta l’articolazione o i tessuti molli. Può essere utilizzato immediatamente dopo l’infortunio, durante la riabilitazione o come azione preventiva durante l’attività sportiva e non. E’ un trattamento di primo soccorso, usato nel controllo dell’emorragia e del gonfiore tissutale che compare immediatamente dopo un trauma (Bird S., et al., 2006).
L’uso del bendaggio funzionale sportivo nella prima fase post-infortunio di determinati traumi o patologie, oltre ad essere un trattamento di primo soccorso, limita anche i danni causati dall’infortunio stesso, immobilizzando al minimo e incoraggiando un riposo funzionale. Con il termine riposo funzionale si intende solo una limitazione del movimento e dell’attività solo alle strutture interessate dalla lesione, continuando a utilizzare ed ad allenare tutto il resto. Per traumi minori vengono indicate tutte le lesioni traumatiche e non a evoluzione spontanea.
Nel trattamento di lesioni traumatiche acute o microtraumatiche croniche in cui il danno è limitato o assente, il taping viene utilizzato con la finalità di ottenere la guarigione clinica della lesione evitando dunque l’immobilizzazione totale.
Durante la fase riabilitativa, può essere utilizzato per facilitare e migliorare il movimento, supportando il tessuto danneggiato. Alleviando il discomfort e riducendo l’inibizione muscolare determinata del dolore, è possibile lavorare sul recupero funzionale ed aumentare la propriocezione.
Il bendaggio funzionale in riabilitazione, una volta ottenuta la guarigione clinica, viene utilizzato al fine di un precoce ripristino dell’articolarità, della propriocettività e del controllo neuromotorio.
Un altro importante uso del taping è quello di correggere le posizioni articolari e di modificare l’allineamento dei tessuti molli, come i tendini, per migliorare e facilitare la loro funzione (Bird S., et al., 1997).
Funzioni del Taping
- Antalgica: funzione direttamente connessa al riposo funzionale prodotto dal bendaggio alla struttura lesa (Briem K., et al., 2011);
- Compressiva: attraverso un’azione pressoria esercitata direttamente sulla struttura muscolare o articolare, si oppone alla formazione di eventuali versamenti articolari o nei tessuti molli;
- Stabilizzante: prevalentemente utilizzata a livello articolare , attraverso una combinazione di bende estensibili e inestensibili, con dei nastri deposti lungo gli assi di movimento da stabilizzare e proteggere. La metodica prevede il minor uso possibile di materiale al fine di preservare il più possibile la propriocezione ed il movimento fisiologico. Inoltre il taping serve a potenziare la funzione di contenzione dei legamenti vulnerabili, quando essi siano sottoposti allo stress del carico sportivo (Loomis DP., et al., 2005).
- Scarico e sostegno: maggiormente applicato sulle strutture muscolo-tendinee, per ammortizzare le sollecitazioni distrattive a cui sono sottoposte le unità motorie durante la performance sportiva. Vengono utilizzati bende di ancoraggio sui muscoli per ridurre l’intensità della contrazione e bende di ancoraggio sulle strutture scheletriche per porre in detensione la struttura tendinea. Viene utilizzato a volte anche su singole strutture articolari, capsulo-legamentose per protezione da insulti patomeccanici.
Supporto psicologico: attraverso l’uso comprovato del bendaggio funzionale sia dal punto di vista preventivo che nelle sue altre applicazioni, vi è un ridotto rischio di infortunio, di recidiva e/o di aggravamento di un danno minore (Verhagen E., et al., 2004; Flett K., et al., 2009).
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